FAQ – Domande frequenti

Ecco le risposte ad alcuni falsi miti che rischiano di fare danni e generare ansia inutile, ma anche ad alcuni dubbi che potresti avere prima di contattare il dott. Enrico Piccolo.

L’impianto dentario, da non confondersi con i vari perni in oro o fibra di carbonio, è una vite in titanio che una volta inserita nell’osso mascellare (arcata superiore) o mandibolare (arcata inferiore) consente di sostituire la radice degli elementi dentari persi. Su di esso, che potremmo definire una sorta di radice artificiale, viene letteralmente montato un dente (corona clinica) o una protesi in maniera fissa e stabile.

Il senso di sicurezza e stabilità che danno corone, ponti o protesi a supporto implantare è del tutto paragonabile a quello dei denti naturali. Soprattutto, non provoca alcun dolore.

Ormai numerosi studi statistici confermano il successo delle terapie implantari fino a 40 anni. Insomma, se ben tenuto, l’impianto può durare tutta la vita.

Se escludiamo la possibilità di inserire impianti, possiamo, quando sono ancora presenti dei denti prima e dopo la sella edentula (spazio generato dalla perdita di uno o più denti) inserire un ponte fisso, ma questo comporta la riduzione a moncone ( i denti vengono assottigliati per poter accogliere il ponte) dei denti residui. Nelle situazioni più gravi non resta che la protesi mobile, fissata ai denti residui con dei ganci (parziali e scheletrati), o la protesi totale (la classica dentiera).

Le persone anziane fanno spesso questa domanda. Inserire impianti non ha controindicazioni legate all’età, eccetto quando si parla di giovani Pazienti che non hanno ancora completato lo sviluppo.

Sì. L’implantologia è una metodica predicibile e sicura. Non ha controindicazioni legate a queste situazioni di salute generale ma va programmata secondo una serie di criteri che vengono definiti con il Paziente durante la prima visita.

Sì. L’osteoporosi attacca le ossa lunghe del corpo e non le ossa mascellari. L’unica controindicazione potrebbe essere legata all’utilizzo di bifosfonati ma non sempre, pertanto conviene sempre valutare in fase di prima visita implantare.

Il fumo è un grave fattore di rischio per la perimplantite. Un fumatore è più facilmente soggetto a perimplantite (la piorrea che aggredisce gli impianti) rispetto a un non fumatore. Negli ultimi anni sono stati progettati impianti che meno degli altri sono suscettibili di perimplantite. Non eliminano totalmente le complicanze legate al fumo ma certamente aiutano a ridurre il rischio.

Il fumo è un fattore che ritarda la guarigione delle ferite e compromette i delicati interventi di rigenerazione ossea. Dopo questi interventi è assolutamente vietato fumare!

Avere paura è naturale, tutti ne hanno quando vanno dal dentista, anche se minima. Negli anni abbiamo studiato un protocollo che permette di controllare l’ansia e gestirla fino ad annullarla. In particolare, durante l’intervento il dolore è totalmente assente. Spesso usiamo tecniche di sedazione cosciente che permettono al Paziente di vivere meglio anche l’esperienza dell’intero intervento. Nei giorni successivi all’intervento, il dolore è sempre tenuto sotto controllo grazie a un protocollo farmacologico studiato ad hoc. Il Paziente avverte, nella peggiore delle ipotesi, una leggera e sopportabile dolenzia e del gonfiore che dal terzo giorno tende a scomparire.

Ogni intervento ha i suoi rischi ma l’Implantologia in mani esperte è sicura e con complicanze meno fastidiose o gravi di un’estrazione dentale. Rischi specifici possono essere legati a un errato posizionamento dell’impianto che può danneggiare strutture anatomiche nobili (come vasi, nervi, seno mascellare e altri denti vicini). Per ridurre al minimo questi rischi progettiamo sempre la chirurgia implantare in ambiente virtuale prima di eseguire l’intervento stesso.

L’impianto dentale non va incontro a rigetto essendo totalmente biocompatibile. Potrebbe non osteointegrarsi perfettamente (l’osteointegrazione è la fase in cui l’impianto, col passare delle settimane, dai 3 ai 6 mesi circa, viene “integrato” dal nostro corpo, che produce cellule ossee sulla sua superficie rendendolo perfettamente stabilizzato e pronto a sorreggere un dente fisso). In questi rari casi va semplicemente rimosso e sostituito con un impianto di diametro differente.

Preferiamo sottoporre i nostri Pazienti al minor numero di irradiazioni possibile, pertanto se le radiografie sono recenti (meno di 6 mesi) generalmente vanno bene. Conviene portarle comunque in prima visita dove verrà valutato se è necessario aggiungere altre indagini radiologiche.

Per una risposta precisa dovremo fare una visita di controllo; abbiamo comunque a disposizione tecniche che usano impianti particolari e appositamente studiati che permettono di stabilizzare anche vecchie protesi con un notevole risparmio in termini economici.