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Enrico Piccolo Risolvo Progetto Curo estetica dentale e faccette Gengive sanguinanti parodontite e piorrea Studio dentistico Enrico Piccolo, Trecase, Na Implantologia mininvasiva con carico immediato graftless nello Studio dentistico Piccolo tra Terzigno, Pompei e Torre del Greco protocollo B.E.St.
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Hai scelto le faccette low-cost all’estero?

Parodontite e gengivite con retrazione dei margini , studio Dentistico Pompei

Ecco cosa devi sapere prima che sia troppo tardi

Hai appena concluso un viaggio odontoiatrico in Turchia o nei Balcani, attratto da un sorriso perfetto a un prezzo imbattibile. Le foto prima e dopo sono impressionanti, il risultato estetico… ti piace, eppure qualcosa non torna. 

L’alito è cambiato, le gengive sembrano più gonfie e sanguinano. Ad un esame più attento, in qualche punto le gengive sembrano cominciare a ritirarsi e i denti sembrano allungarsi.

Adesso ti chiedi se tutto questo fosse davvero “conveniente”, se “l’affare” l’hai fatto tu o il Centro che ti ha messo le faccette che desideravi.

Se ti riconosci in questa situazione, questo articolo è per te.

Insieme cercheremo di fare un pò di chiarezza su un problema che sempre di più si sta diffondendo in maniera costante e silenziosa ma con conseguenze devastanti.

gengive infiammate ed edematose causate da faccetta in ceramica con mancanza di precisione dei margini e accumulo di batteri e pigmenti

Margini imprecisi: il vero nemico invisibile

Chi sceglie le faccette in ceramica lo fa perché desidera “denti bianchi e dritti”.

In un altro articolo del Blog affronto con maggior dettaglio i vari tipi di faccette che il mercato offre, qui però sollevo un problema che non è legato al tipo di materiale ma alla precisione del lavoro e all’Operatore che lo esegue.

Il successo di una faccetta non si misura solo dal colore o dalla forma, ma soprattutto dalla precisione con cui è stata applicata. Se il margine non è perfettamente sigillato, si crea un gap, una “zona trappola”, dove si accumulano batteri, pigmenti e residui alimentari.

Da questa mancanza di precisione iniziano tutta una serie di problemi dalle conseguenze disastrose.

Ti avevano detto che bastava lavarsi i denti come sempre? Purtroppo, non è così. Le faccette richiedono una routine igienica quasi perfetta: spazzolamento attento e preciso con tecnica adeguata, filo interdentale quotidiano, controlli frequenti, sedute di igiene professionali e specifiche.

Alcuni studi hanno evidenziato che:

•⁠  ⁠69% dei pazienti con faccette presenta sanguinamento gengivale

•⁠  ⁠48%dei pazienti ha placca visibile sulle superfici trattate

•⁠  ⁠41% dei pazienti sviluppa recessioni gengivali

Se le faccette sono state applicate con margini imprecisi, la miglior igiene NON basta!

esempio di mancanza di precisione dei margini su faccetta no prep con esposizione del cemento

Ecco cosa devi sapere.

La mancanza di precisione delle faccette si tramuta, come abbiamo detto, in un gap o un gradino che rende difficili se non impossibili le normali procedure di igiene orale.

I batteri, che cosi si accumulano, generano una infiammazione cronica a carico della gengiva marginale. Il microbioma orale, a questo punto, si altera innescando una cascata infiammatoria difficile da arrestare che va dalla semplice gengivite (gengive gonfie e sanguinanti) fino alla parodontite (distruzione irreversibile di gengiva e osso).

Il sanguinamento e l’alitosi sono spesso i primi sintomi che, come la punta di un iceberg, nascondono problemi maggiori.

L’alitosi, dovuta ai prodotti del metabolismo batterico annidati nel gap, è sicuramente il primo campanello d’allarme. I batteri a questo livello, infatti, sono batteri anaerobici. Questi producono composti sulfurei (come l’idrogeno solforato e il metil mercaptano) che danno origine a odori simili a uova marce o feci.

Non basta pulire normalmente i denti e sicuramente mentine, gomme da masticare o collutori aiutano a nascondere il problema ma non lo risolvono e le cose non possono che peggiorare!

Il cemento, messo in quantità eccessive nel tentativo di colmare il gap e stabilire l’adesione delle faccette al dente, tenderà, essendo esposto in cavità orale, a dissolversi: le faccette, in questo modo possono facilmente e ripetutamente staccarsi. I disagi per i Pazienti sono davvero tanti!

Inoltre il cemento esposto, per le sue caratteristiche di ruvidità, tenderà ad accumulare sempre più batteri.

Tra faccetta e dente si creerà uno spazio che, colonizzato da batteri, favorirà l’insorgenza di carie silenziose e devastanti, la cui rimozione e cura richiederà interventi molto invasivi. Si andrà da preparazioni dentarie, necessarie a pulire la carie, estremamente demolitive, fino a devitalizzare il dente, rimuovere la faccetta e sostituirla con una corona completa (capsula).

Mettere le faccette sembrava una decisione facile e dai costi contenuti, eppure il danno non solo è più grave del problema che pensavi di aver risolto ma la sua risoluzione diventa, adesso, ancor più costosa di quello che pensavi, sia in termini biologici che in termini economici.

gengive che si ritirano allontanandosi dai margini imprecisi delle faccette

Adesso cosa puoi fare? 8 passi per uscire dal tunnel

Non potevi conoscere tutti questi problemi e hai scelto delle pessime faccette, adesso la frittata è stata fatta!

Tuttavia potrebbe non essere ancora troppo tardi per evitare problemi più gravi e costosi.

  1. Scegli un Esperto, tutti dicono di “fare faccette” ma adesso sai che non tutte le faccette sono uguali
  2. Prenota una visita specialistica per valutare lo stato reale delle faccette
  3. ⁠Fai uno screening parodontale e radiografico completo (la bocca è un ambiente chiuso e i batteri circolano da zona a zona, nulla va trascurato)
  4. Chiedi una valutazione, a microscopio o comunque ad alto ingrandimento, dell’adattamento marginale
  5. Inizia una routine igienica intensiva (fatti spiegare bene la tecnica corretta di spazzolamento più adatta al tuo caso, usa lo spazzolino elettrico, il filo interdentale, fa controlli regolari ogni 3 mesi)
  6. Fissa una seduta mininvasiva di rimozione del biofilm batterico
  7. Considera, nelle situazioni più gravi, la possibilità di ritrattamenti
  8. Non aspettare che i problemi diventino più gravi o irreversibili